Energia nucleare in Italia: la prima centrale a Milano?
L'energia nucleare in Italia è sempre stata oggetto di dibattito e discussione. Negli ultimi anni, l'ipotesi di una centrale nucleare a Milano ha sollevato molte domande e attirato l'attenzione di esperti, politici e cittadini interessati a comprendere le implicazioni di questa possibilità. Esploriamo insieme i recenti sviluppi in materia di energia nucleare nel nostro paese.
Approvvigionamento energetico in Italia
Nel febbraio 2022, la Russia, il maggiore esportatore di energia dell'Unione europea ha lanciato un'offensiva contro l’Ucraina. Le riduzioni sulla fornitura di gas sono diventate uno strumento di coercizione politica da parte dell'aggressore. Questa situazione ha messo l'Europa, con l'Italia al primo posto in termini di consumo di gas, di fronte al rischio di una crisi di approvvigionamento energetico.
Nel mese di agosto dello stesso anno, il costo al dettaglio del gas naturale sul mercato Ttf ha raggiunto 220 €/MWh, mentre il Pun in Italia ha raggiunto un picco di 870 €/MWh, prezzi che sono quasi dieci volte la norma storica e insostenibili per l'economia. Durante le elezioni, molte proposte politiche hanno suggerito soluzioni per l'aumento dei costi energetici che hanno colpito le aziende e le famiglie. Tra queste, alcune proposte riguardavano la reintroduzione di un programma nucleare in Italia.
È importante notare, però, che anche se si decidesse di costruire nuove centrali nucleari, l'impatto su l'approvvigionamento energetico si vedrebbe solo a lungo termine, dato che la costruzione di tali centrali impiegherebbe almeno una decade. Per affrontare una crisi energetica immediata, le risposte non possono provenire dal nucleare. Piuttosto, dovrebbero includere una combinazione di diversificazione delle fonti di gas, promozione delle energie rinnovabili e miglioramento dell'efficienza energetica. Tuttavia, le scorciatoie nei programmi politici, insieme all'attrattiva di introdurre una "nuova" fonte di energia nel mix, hanno riacceso il dibattito sul nucleare.
Il Nucleare e la politica: Salvini vuole una centrale nucleare a Milano
In queste ore è Salvini a chiedere a gran voce che nel 2024 si avvii la costruzione di una centrale nucleare a Milano. Durante l'evento pro-nucleare 'iweek' a Roma, Salvini ha esposto la sua ferma convinzione riguardo al nucleare, affermando che, basandosi sulle stime dei professionisti del suo ufficio, l'Italia potrebbe avere una nuova centrale nucleare operativa entro il 2032, a patto di iniziare i lavori nel 2024.
Ha anche enfatizzato che sarebbe un reattore di ultima generazione. All'evento hanno partecipato anche il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin di Forza Italia e Adolfo Urso di Fratelli d’Italia. Salvini ha evidenziato la necessità di una strategia condivisa, interagendo con diversi settori tra cui imprese, ambiente, infrastrutture e il Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef).
Mentre Salvini ha citato Milano come possibile localizzazione per la centrale, il sindaco Sala ha dichiarato di non essere assolutamente contrario, ma che occorre valutare con attenzione. Ha anche precisato, in riferimento alle parole di Salvini, che non è sicuro se fossero da prendere sul serio o fossero una mera provocazione, sottolineando che non è una questione discussa in precedenti incontri.
Il nucleare e gli operatori energetici
La recente crisi energetica ha stimolato non solo una riconsiderazione delle politiche energetiche da parte dei partiti politici italiani, ma ha anche influenzato le decisioni dei principali fornitori di energia in Italia, riportando il nucleare all'attenzione. Nel mese di marzo, Enel ha avviato una collaborazione con Newcleo, focalizzandosi sui reattori nucleari di quarta generazione.
Parallelamente, Edison, in sinergia con la società madre Edf, Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare, ha manifestato la volontà di intensificare gli sforzi per promuovere il nucleare non solo in Europa ma anche in Italia, attraverso una lettera d'intenti. Eni, d'altro canto, è coinvolta in numerosi esperimenti legati alla tecnologia di fusione nucleare. Il progetto più ambizioso tra questi, guidato da Cfs-Commonwealth Fusion Systems, mira a inaugurare il suo reattore sperimentale entro il 2025.
Cosa aspettarsi per il futuro?
Le recenti decisioni di alcuni operatori indicano che in Italia persiste un interesse per il nucleare e che le competenze, se perse, possono essere rapidamente riacquisite. Per garantire che questo rinnovato interesse non svanisca rapidamente, come è già accaduto in passato, è fondamentale definire chiaramente quale ruolo il nucleare potrebbe svolgere in un sistema energetico che si affida principalmente alle energie rinnovabili e determinare le effettive necessità infrastrutturali.
Questa è l'unico modo per basare una decisione di tale portata su una riflessione robusta e basata su dati scientifici, mettendo da parte le influenze ideologiche, i guadagni elettorali e l'instabilità dei mercati energetici. La priorità dovrebbe essere quella di rispondere alle necessità del sistema, impegnato nella grande impresa di raggiungere una totale decarbonizzazione.