La Strategia Energetica Nazionale

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Cos’è la Strategia Energetica Nazionale? Vediamo quali sono gli obiettivi in tema di politica energetica che l’Italia si è fissata per il 2030.

Strategia energetica nazionale, cos'è?

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Nel 2017 venne presentata la strategia energetica nazionale per gestire il cambiamento del sistema energetico. La strategia decennale era stata adottata con il D.M. del MiSE e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. A quei tempi a capo del Ministero dello Sviluppo Economico c’era il ministro Carlo Calenda, invece, Gian Luca Galletti era il ministro dell’Ambiente. Oggi questi due incarichi sono ricoperti rispettivamente da Luigi di Maio e Sergio Costa.

Quale sarà la politica energetica italiana?

La politica energetica italiana, attraverso la SEN 2017, mira a raggiungere dei grandi obiettivi. Già abbiamo visto come l’Italia raggiunse egregiamente nel 2015 gli obiettivi che si era fissata al 2020 in termini di fonti rinnovabili.

La strategia attuale punta alla totale decarbonizzazione del sistema: entro il 2050 si mira a una diminuzione delle emissioni del 63% al 2050. Il carbone, infatti, è un combustibile fossile che viene utilizzato per la produzione di energia elettrica. Tale produzione contribuisce a un aumento delle emissioni di CO2, nocive per l’ambiente. Nel mercato elettrico si sta cercando di sviluppare sistemi alimentati da fonti rinnovabili (non inquinanti). Attraverso la politica energetica nazionale, si cercherà di far arrivare la copertura dei consumi energetici da rinnovabili al 28% entro il 2030. Per questo motivo si raddoppieranno gli investimenti per lo sviluppo di nuove tecnologie clean energy: gli investimenti cresceranno da 222 milioni di euro a 444 milioni di euro nel 2021. Ad ogni modo, come racconta il giornale online Il Dispari, l'Italia è già leader in Europa per efficienza energetica  ma in pochi lo sanno. 

Un’altra misura, volta sempre alla tutela dell’ambiente, riguarda la mobilità sostenibile, con una promozione dei servizi di mobilità condivisa.Secondo il rapporto Aniasa lo sharing mobility è in crescita: la quota delle auto elettriche, in noleggio o in sharing sulle strade italiane, ha superato quota 1 milione.

SEN investimenti

In totale per attuare la strategia, gli investimenti complessivi aggiuntivi al 2030 saranno di 175 miliardi di euro. Questa quota verrà ripartita così:

  • 110 miliardi per l’efficienza energetica;
  • 35 miliardi per fonti rinnovabili;
  • 30 miliardi per reti e infrastrutture gas e elettrico.

Ogni anno il Governo deve comunicare al Parlamento le iniziative attuate per il raggiungimento degli obiettivi e ogni tre anni il SEN viene revisato.

Puntare sull’efficienza energetica e sostituire fonti fossili con fonti rinnovabili contribuisce alla creazione di nuovi posti di lavoro. Nella strategia si legge, però, che va monitorato il lavoro e bisogna intervenire per riqualificare i lavoratori colpiti dalle nuove tecnologie. Si devono formare nuove professionalità, per creare opportunità di lavoro.

Il prezzo dell’energia

Altro obiettivo della SEN riguarda la diminuzione del prezzo dell’energia. Nella SEN si parla di riduzione del differenziale di prezzo dell’energia, grazie al contenimento del gap di costo tra il gas italiano e quello del nord Europa (nel 2016 pari a circa 2 €/MWh) e quello sui prezzi dell'elettricità rispetto alla media UE (pari a circa 35 €/MWh nel 2015 per la famiglia media e al 25% in media per le imprese). Per fare questo l’Italia deve ridurre la dipendenza energetica dall’estero, soprattutto per il gas (vedi situazione di dipendenza da gas russo in tempo di guerra), e portarla dal 76% al 64% nel 2030. La dipendenza energetica dall’estero si calcola considerando il totale import/export dell’energia primaria necessaria a coprire il fabbisogno e il consumo interno lordo.

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