Allaccio abusivo energia elettrica, ecco cosa si rischia
Il furto di energia elettrica è un reato penale e può essere punito con la reclusione fino a sei anni. Vediamo le tipologie e come capire se sei vittima di un ladro di energia elettrica.
Sommario:
- Allaccio abusivo energia elettrica
- Cosa fare se si è vittima di un furto
- Cosa si rischia?
- Casi particolari: lo stato di necessità
Allaccio abusivo energia elettrica
Il furto di energia elettrica può avvenire attraverso diverse modalità:
- tramite l’allaccio abusivo al cavo;
- la modifica del software del contatore;
- la manomissione del contatore tramite una resistenza o una calamita;
- la rottura del sigillo del distributore in modo da bypassare il proprio contatore.
Nel caso dell’allaccio abusivo al cavo, la parte lesa può essere il distributore; in caso di collegamento al cavo di un altro utente la vittima è un privato.
Il furto di energia elettrica è un reato punibile ai sensi dell'art. 624 c.p. Anche se non esiste un articolo nel codice penale per questa condotta, viene punito quale furto comune. Nel caso dell’allaccio abusivo al cavo, la parte lesa può essere il distributore; in caso di collegamento al cavo di un altro utente la vittima è un privato. Si tratta di una spiacevole situazione e per questo bisogna fare attenzione soprattutto nel momento in cui si fa un trasloco, facendoci effettuare tutti i controlli del caso al nostro fornitore di energia.
Cosa fare se si è vittima di un furto
Il furto di energia elettrica da parte di un vicino può capitare se l’armadietto è accessibile a terzi e il vostro contatore si trova insieme a tanti altri. Se notate bollette troppo care e il contatore scatta spesso (a causa della maggiore richiesta di potenza), valutate l’ipotesi di essere vittime di un furto di energia elettrica.
Prima di denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine, accertatevi che qualcuno vi stia rubando la corrente. In primis, spegnete tutti gli apparecchi elettrici, staccando la spina, e controllate la potenza istantanea al contatore. Un tecnico esperto potrebbe aiutarvi a verificare il furto.
Se il contatore è stato manomesso, chiamate direttamente il fornitore che invierà un tecnico per accertare il furto e l’identità del ladro.
Cosa rischia un ladro di energia?
Il furto di energia elettrica è uno dei reati più commessi sul territorio italiano. Coloro che commettono un furto di energia rischiano una denuncia civile dalla parte lesa. La società erogatrice del servizio chiederà anche il versamento dell'importo per l'energia rubata nel tempo.
Dopo la denuncia avviene il processo penale per un delitto contro il patrimonio e la pena varia a seconda del furto commesso. L’energia elettrica, infatti, è considerata un bene mobile secondo il codice penale.
Il furto può essere punito a querela della parte offesa o d’ufficio. Nel primo caso, la legge non può punire l’autore del reato senza il consenso della vittima, espresso verbalmente o per iscritto. Il secondo caso è un reato più grave: furto aggravato. Esiste l’aggravante se l’accaduto è fraudolento (n. 2 art. 625 c. p.), cioè se è stato utilizzato un mezzo fraudolento per compiere il fatto. Ad esempio, nel caso del furto di energia, quando viene utilizzato uno stratagemma per ingannare l’ente erogatore. Quindi, questa tipologia di reato rientra nei casi di furto aggravato.
Vediamo le pene per colui che delinque:
Multa | Reclusione | |
Furto energia elettrica | Da 927 euro a 1500 | Da 2 a 6 anni |
Il furto senza aggravante viene punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 154 a 516 euro.
Casi particolari: lo stato di necessità
La legge italiana (art. 54 c.p.) prevede che:
Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sè od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, nè altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo. Questa disposizione non si applica a chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo. La disposizione della prima parte di questo articolo si applica anche se lo stato di necessità è determinato dall'altrui minaccia; ma, in tal caso, del fatto commesso dalla persona minacciata risponde chi l'ha costretta a commetterlo”.
Ciò significa che in “stato di necessità” una persona può essere giustificata per il reato commesso. Anche se, difficilmente si riconosce la causa di giustificazione. Devono essere casi molto particolari. Non dimentichiamo, che nel caso di disagio economico lo Stato italiano, come Welfare State, fornisce ai cittadini aiuti e servizi sociali per garantire una vita dignitosa.
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