Fiat elettrica, quando?
Nel 2019 anche la famosa 500 diventerà elettrica in Italia. Dopo l’uscita in California, la casa italo-americana ha deciso che la Fiat 500 E sarà prodotta a Mirafiori il prossimo anno.
Fiat 500 elettrica
La strategia della nota casa automobilistica FIAT per il triennio 2019-2021 prevede un investimento di 5 miliardi di euro per lo sviluppo della tecnologia ibrida ed elettrica. In programma 13 nuovi modelli e il restyling di modelli già esistenti, tra cui una delle utilitarie più vendute: la fiat 500. Dopo l’annuncio di Marchionne a giugno, il nuovo CEO del gruppo FCA Mike Manley ha confermato la produzione del modello elettrico anche in Italia.
Il nuovo “cinquino” a batterie dovrebbe chiamarsi 500 BEV (Battery Electric Vehicle) e sarà prodotto, secondo quanto dichiarato dai vertici di FIAT, nello stabilimento torinese di Mirafiori. Puntare sull’elettrificazione per la casa made in Italy significa creare nello stabilimento di Mirafiori una nuova piattaforma pensata per i veicoli elettrici di FCA che potrà essere utilizzata anche per la produzione di altri modelli.
Attualmente il modello elettrico della Fiat 500 è in vendita solo in USA, dove ha riscosso molto successo. La 500e rientra nella top ten delle auto elettrificate più vendute negli Usa nel 2017. Lanciata nel 2013 (solo in due stati, la California e l’Oregon), lo scorso anno è stata acquistata da 5 mila persone. La vettura viene prodotta in Messico e ha una autonomia di 167 km. La batteria ricaricabile, che fornisce energia elettrica per il funzionamento del motore, ha una capacità di 24 kWh.
La nuova versione affiancherà gli altri modelli sul listino ma le linee saranno le stesse, ci sarà solo qualche modifica estetica all’interno della vettura 8 (addio al cambio manuale e informazione sull’autonomia residua).
Fiat 500 elettrica prezzo
In USA il prezzo di listino della 500e (modello basic) è di circa 27.000 euro. In Italia, la vettura elettrica sarà offerta con un prezzo di circa 22 mila euro, una cifra elevata rispetto ai modelli tradizionali ma che con il tempo potrebbe diminuire grazie a eventuali incentivi statali e la transizione verso la mobilità elettrica. Non a caso Marchionne affermò, prima della sua scomparsa, che entro il 2025 oltre la metà delle auto saranno elettriche.
Le auto elettriche inquinano?
Se in passato i motori a diesel venivano considerati l’alternativa migliore rispetto ai modelli a benzina, ora molti comuni pensano di vietare la circolazione di questi veicoli nei prossimi anni. Ad esempio, la sindaca di Roma Virginia Raggi ha annunciato su Facebook il divieto di circolazione dei veicoli privati a diesel nel centro storico di Roma a partire dal 2024. Qual è il motivo di questa misura? La ragione di tale decisione riguarda la produzione da parte dei diesel di particolato e di ossidi di azoto, dannosi per l’uomo. Infatti, il diesel genera il particolato, estremamente pericoloso per la salute umana. È vero che se si prende in considerazione la sola CO2, il Diesel produce circa il 10-15% in meno di un motore a benzina. Anche le vetture a GPL generano ossidi di azoto, anche se in maniera ridotta rispetto al diesel: da oltre 200 a circa 40 mg/kg (Fonte: OggiScienza). E producono meno CO2.
Ricordiamo che le emissioni di anidride carbonica non sono nocive per l’uomo ma per il cambiamento climatico.
Se i motori diesel e a benzina inquinano, le auto elettriche rispettano l’ambiente? La risposta è sì. Questi veicoli generano zero emissioni di CO2 e sono dotati di una batteria agli ioni di litio che se prodotta con materiale riciclabile, rispetta l’ambiente. Il prossimo obiettivo è il riciclo integrale delle auto elettriche (sfida lanciata dal COBAT), includendo qualsiasi componente della vettura. Infine, risulta importante verificare se l’energia elettrica, utilizzata per alimentare il motore, proviene da fonti rinnovabili.