Raffrescamento passivo: i consigli per risparmiare energia

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Molte persone utilizzano il condizionatore per fronteggiare il caldo. Parliamo di un apparecchio che consuma molta energia. Vediamo come si può risparmiare in casa attraverso il raffrescamento passivo.


Raffrescamento passivo

In estate il caldo può creare disagi e malesseri fisici. Per questo motivo, la maggior parte delle abitazioni sono dotate di un climatizzatore o condizionatore per i quali è sempre bene ricordare di effettuare una manutenzione dell'apparecchio periodica. Bisogna dire, però, che questi apparecchi consumano molta energia e possono aumentare il costo della bolletta della luce. Inoltre, emettono gas serra e questo non aiuta a risolvere il problema del riscaldamento climatico. Se stai per traslocare valuta il riscaldamento passivo nella tua nuova casa.

Da valutare anche i sistemi di raffrescamento adiabatico diretto o indiretto.

Sistemi di raffrescamento passivo

Per limitare l’utilizzo del condizionatore, salvaguardando così l’ambiente e ottenendo un risparmio in bolletta, si può ricorrere al raffrescamento passivo. È possibile raffrescare l’ambiente, senza accendere il climatizzatore, attraverso due operazioni:

  • isolamento termico delle pareti;
  • raffrescamento naturale degli ambienti.

Il bonus ristrutturazioni 2020 prevede detrazioni IRPEF per le spese sostenute per la riqualificazione energetica degli edifici. Ricordiamo che l’APE è obbligatorio per vendere e affittare un immobile. Pensate che i sistemi di raffrescamento passivo riducono fino al 50% i consumi di energia secondo quanto stimato dall'Enea.

raffrescamento

Isolamento delle pareti

Il condizionatore, se utilizzato all’interno di un’abitazione non coibentata bene, assorbe molta energia. Soprattutto per quanto riguarda gli edifici costruiti prima del 2006 - che non rispettano la normativa sull’efficienza energetica degli edifici (d.lgs. n. 182/2005) - conviene intervenire per contenere i consumi energetici. Parliamo di interventi che riguardano in parte la bioedilizia. Per fare questo, bisognerà installare materiali isolanti sulle pareti e sul tetto e dotare le finestre di tapparelle e doppi vetri.

Esistono due modi per isolare le pareti:

  • a cappotto esterno;
  • a cappotto interno.

Quando il materiale isolante viene inserito sulle pareti esterne si chiama a cappotto esterno. Questa tipologia è consigliata per chi vive in una casa indipendente o villa. Inoltre, non riduce la cubatura della casa.

Il cappotto interno è quando vengono installati dei pannelli isolanti sulle pareti interne. Questa alternativa risulta meno cara del cappotto esterno ma riduce lo spazio interno.

Isolamento del soffitto

Per isolare il soffitto, si può realizzare:

  • tetto caldo;
  • tetto freddo;
  • tetto rovescio.

Il tetto freddo viene chiamato anche ventilato ed è la copertura più efficace in termini di isolamento termico. Questo può essere realizzato anche in fase di ristrutturazione della casa.

Nel tetto a rovescio, al contrario del tetto caldo, la guaina viene posta prima dell’isolante.

I materiali isolanti

Un isolante termico buono ha una bassa conducibilità termica e maggior spessore. Inoltre, il materiale deve essere atossico e traspirante (evita la condensa). Ci sono tre tipologie di materiali:

  • isolanti sintetici;
  • isolanti vegetali;
  • isolanti minerali.

Partiamo dicendo che, sebbene i primi siano più convenienti da un punto di vista economico, gli isolanti sintetici non sono sostenibili. Difatti, generalmente derivano dal processo di lavorazione del petrolio.

I principali isolanti sintetici sono:

  • polistirene;
  • poliuretano.

Questi materiali si utilizzano per l’isolamento dei tetti, le pareti verticali e l’isolamento perimetrale esterno. Il poliuretano si utilizza anche per isolare terrazze, per la copertura di costruzioni interrate, e piste d’impianti sportivi. Bisogna stare attenti a questo materiale in caso di incendio poiché forma gas tossici. Inoltre, è considerato un rifiuto speciale e non può essere smaltito nelle comuni discariche. Nella fase di montaggio e installazione c’è il pericolo di intossicazione.

Per questo motivo, si consiglia l’utilizzo di materiali ecosostenibili, come le fibre di cellulosa o la lana di pecora.

Raffrescamento naturale della casa

Oltre ai lavori di riqualificazione energetica - è obbligo di legge il contenimento dei consumi energetici degli edifici - si possono adottare degli accorgimenti per raffrescare la casa in modo naturale. In primis, bisogna favorire la ventilazione naturale, aprendo porte e finestre. Il movimento d’aria genera una sensazione gradevole per le persone che si trovano all’interno dell’edificio. Inoltre, non bisogna trascurare la vegetazione. La presenza di alberi, piante rampicanti, e pergolati fornisce ombra e consente di regolare la temperatura.

Tra i sistemi passivi o semi-passivi troviamo il sistema di raffrescamento adiabatico. Il raffrescamento adiabatico o evaporativo permette di raffrescare l'aria attraverso un procedimento che si trova in natura e che spesso nella storia dell'uomo è stato utilizzato: l'evaporazione dell'acqua ha la capacità di diminuire la temperatura dell'ambiente. Questo tipo di raffrescamento offre importanti vantaggi: dall’abbattimento dei costi di manutenzione a quello dei costi energetici, che in questo caso risultano essere molto ridotti.